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Claudio Baglioni

5

Un azzurro scalzo in cielo

il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro

al centro tu poggiata sui ginocchi

e il vento ed i capelli sui tuoi occhi...

Qui l'ombra cade giù dalla tua mano

un orizzonte di cani abbaia da lontano

tu aggrappata alla ringhiera

di una tenera e distratta primavera...

Pomeriggio lento e un po' svogliato

maggio è andato via... un dito sotto il mento

e gli uccelli fuggono infilando il verde

dove la città si perde...

Sopra un foglio di carta vetrata

luglio e tu sdraiata

tu sporca di baci e sabbia

a cercar le labbra smisurate dell'estate sulle mie...

In quest'altra stiamo insieme

e come ridi di gusto e fino a soffocarti

io stringevo agosto e te

bevendoti con gli occhi miei per non scordarti...

E ancora tu tra file di alberi

che cuciono colline di uva bianca

tu sei stata un giorno intero a bere vino

e un contadino col bicchiere in mano lì vicino...

Foglie arrugginite in fondo al viale

e nuove voglie e tu qui sei venuta male

la tua faccia un po' tirata

e una risata senza più allegria e incoscienza...

L'aria acerba della domenica mattina

sopra l'erba tu e lacrime di brina

guance colorate mentre sbucci

arance e stupide bugie...

Resta lì

non muoverti

sorridi un po'

adesso voltati...

Fai così

appoggiati

non dire no

amore guarda qui...

Gennaio e il fiato grosso scalda le parole

il sole andava giù cielo di marmo rosso

tu un po' nera contro quella sera

che scavava il nostro addio e scappava...

La pioggia fina salta sopra i marciapiedi

noia meschina e tu tu guardi ma non vedi

che è finita e tra le dita

non ci sono che fotografie...

Un azzurro scalzo in cielo

il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro

al centro tu poggiata sui ginocchi

e gli occhi tuoi per sempre nei miei occhi...